C’era un tempo in cui l’estate non iniziava davvero finché non andava in onda la prima puntata del Festivalbar. Era il segnale, per noi ragazzi degli anni ’80, che la scuola era finita, che si poteva uscire di sera, e che si potevano sognare spiagge, motorini e amori estivi accompagnati dalla colonna sonora di quell’anno. Il Festivalbar era più di una gara musicale: era un rito collettivo, una playlist televisiva nazionale che ci metteva d’accordo tutti.
Cos’è il Festivalbar?
Il Festivalbar era un evento musicale estivo trasmesso in televisione, nato come gara tra brani basata sulla quantità di ascolti nei jukebox sparsi per l’Italia. A differenza di Sanremo, che si svolgeva in inverno ed era più istituzionale, il Festivalbar aveva un’anima pop, giovane, fresca.
Ogni puntata era ambientata in una piazza diversa: una scenografia naturale sotto le stelle, con pubblico in visibilio, ballerini e coreografie, cantanti in playback e una giuria invisibile fatta dai voti dei jukebox. L’estate italiana passava da lì, da quelle note cantate a squarciagola in casa e in macchina.
Chi lo ha inventato?
Il Festivalbar fu ideato da Vittorio Salvetti, figura fondamentale della musica italiana, nel lontano 1964. L’idea originale era rivoluzionaria per l’epoca: premiare la canzone più suonata nei locali pubblici, sfruttando i jukebox, che all’epoca erano ancora onnipresenti in bar, ristoranti, stabilimenti balneari e discoteche.
Il metodo di voto era basato su un sistema di rilevamento dei passaggi nei jukebox Seeburg, installati in tutta Italia. Questo lo rese per anni il festival musicale più democratico del paese: vinceva davvero ciò che la gente ascoltava.
Per quanti anni è andato in onda?
Il Festivalbar fu trasmesso per 43 edizioni, dal 1964 fino al 2007. Inizialmente andava in onda in syndication su canali locali, poi su Rai 2 e infine su Italia 1, dove esplose il suo massimo splendore, soprattutto tra gli anni ’80 e ’90.
Negli anni della sua maggiore popolarità, la conduzione fu affidata a volti iconici della TV: da Claudio Cecchetto a Amadeus, da Fiorello a Alessia Marcuzzi, da Gerry Scotti a Michelle Hunziker.
Io e la musicassetta Mixed by Erry
Ogni estate io guardavo il Festivalbar con religiosa costanza. Era il nostro modo di capire quali canzoni avrebbero dominato l’estate: bastava ascoltarle una volta in TV per saperle già tutte a memoria dopo pochi giorni.
Ma c’era un segreto inconfessabile che noi ragazzi conoscevamo bene: non si aspettava l’uscita del disco ufficiale, troppo costoso. Si correva a comprare la musicassetta pirata Mixed by Erry, in edicola o al mercato, a 5000 lire. Usciva sempre prima della compilation originale, con la grafica copiaincollata e un sound a volte leggermente accelerato. Ma noi la adoravamo. Era l’inizio di ogni viaggio, la colonna sonora degli scooter e delle radioline sulla spiaggia.
I grandi cantanti emersi dal Festivalbar
Il Festivalbar è stato per molti artisti una vera e propria rampa di lancio. Alcuni hanno raggiunto la popolarità proprio grazie a un passaggio in prima serata su Italia 1. Tra i nomi che devono molto al Festivalbar, ricordiamo:
- Eros Ramazzotti, che nel 1985 vinse con Una storia importante
- 883, che spopolarono negli anni ’90 con Nord Sud Ovest Est
- Laura Pausini, protagonista assoluta delle edizioni estive post-Sanremo
- Luca Carboni, Tiziano Ferro, Ligabue: tutti nomi che hanno attraversato il palco del Festivalbar lasciando un segno
Anche molti artisti internazionali scelsero il Festivalbar come vetrina italiana: da Spice Girls a Jamiroquai, da Lenny Kravitz a Gwen Stefani.
Le canzoni più iconiche del Festivalbar
Difficile fare una classifica definitiva, ma alcune canzoni sono ormai indissolubilmente legate all’estate e al palco del Festivalbar. Ecco alcune delle più iconiche:
- “Vamos a la Playa” – Righeira (1983)
- “Boys (Summertime Love)” – Sabrina Salerno (1987)
- “Un’estate italiana” – Gianna Nannini & Edoardo Bennato (1990)
- “Ti lascerò” – Oxa/Fausto Leali (1989)
- “Due Destini” – Tiromancino (2001)
Ogni brano evocava un’estate diversa, fatta di gelati, serate all’aperto, occhi che si cercavano e sogni a buon volume.
I presentatori che hanno scritto la storia
Il Festivalbar è stata una fucina di volti amati dal pubblico estivo. Ecco i conduttori che hanno animato le piazze italiane tra musica, interviste e momenti spensierati:
- 1964–1968: Vittorio Salvetti (ideatore) con varie voci off, prima dell’arrivo in TV
- 1982–1987: Claudio Cecchetto – il volto che ha trasformato Festivalbar in fenomeno pop
- 1988–1990: Amadeus – garanzia di professionalità e capacità di coinvolgere il pubblico
- 1991–1994: Gerry Scotti – ironico e simpatico, perfetto per il pubblico giovane
- 1995–1999: Fiorello – showman a tutto tondo, ha portato ritmo e spontaneità
- 2000–2004: Michelle Hunziker – freschezza, energia e grande empatia
- 2005–2007: Elisabetta Canalis e Paolo Belli – il canto di coda finale con ritmo contemporaneo
Ogni conduttore ha dato una cifra stilistica diversa, contribuendo all’aggiornamento della formula e al mantenimento dell’appeal tra pubblico televisivo, radio e stampa musicale.
Albo d’oro completo del Festivalbar
Ecco l’elenco dei vincitori del Festivalbar anno per anno. Quando il Festivalbar premiava la “canzone dell’estate” in base alle rilevazioni nei jukebox, la proclamazione ufficiale al termine della tournèe estiva:
Festivalbar 1964
Vincitore: Orietta Berti – Quando l’amore diventa poesia
Festivalbar 1965
Vincitore: Gianni Morandi – Non son degno di te
Festivalbar 1966
Vincitore: Gigliola Cinquetti – Dio, come ti amo
Festivalbar 1967
Vincitore: Lucio Dalla – Piazza Grande
Festivalbar 1968
Vincitore: Adriano Celentano – Prisencolinensinainciusol
Festivalbar 1969
Vincitore: Bobby Solo – Riderà (l’alba arriverà)
Festivalbar 1970
Vincitore: Peppino di Capri – Un grande grande amore
Festivalbar 1971
Vincitore: Lucio Battisti – I giardini di marzo
Festivalbar 1972
Vincitore: Pooh – Tanta voglia di lei
Festivalbar 1973
Vincitore: Lucio Dalla – Il gigante e la bambina
Festivalbar 1974
Vincitore: Adriano Celentano – Svalutation
Festivalbar 1975
Vincitore: Claudio Baglioni – Poster
Festivalbar 1976
Vincitore: Al Bano & Romina Power – Ci sarà
Festivalbar 1977
Vincitore: Alan Sorrenti – Figli delle stelle
Festivalbar 1978
Vincitore: Matia Bazar – Solo tu
Festivalbar 1979
Vincitore: Pooh – Canterò per te
Festivalbar 1980
Vincitore: Gianna Nannini – America
Festivalbar 1981
Vincitore: Alice – Per Elisa
Festivalbar 1982
Vincitore: Matia Bazar – Vacanze romane
Festivalbar 1983
Vincitore: Righeira – Vamos a la Playa
Festivalbar 1984
Vincitore: Raf – Regina dei giorni
Festivalbar 1985
Vincitore: Eros Ramazzotti – Una storia importante
Festivalbar 1986
Vincitore: Loredana Bertè – E la luna bussò
Festivalbar 1987
Vincitore: Sabrina – Boys (Summertime Love)
Festivalbar 1988
Vincitore: Nek – In te
Festivalbar 1989
Vincitore: Fausto Leali & Anna Oxa – Ti lascerò
Festivalbar 1990
Vincitore: Gianna Nannini & Edoardo Bennato – Un’estate italiana
Festivalbar 1991
Vincitore: Jovanotti – Serenata rap
Festivalbar 1992
Vincitore: 883 – Nord Sud Ovest Est
Festivalbar 1993
Vincitore: Nek – Laura non c’è
Festivalbar 1994
Vincitore: Laura Pausini – La solitudine
Festivalbar 1995
Vincitore: 883 – Hanno ucciso l’uomo ragno
Festivalbar 1996
Vincitore: Neffa – Aspettando il sole
Festivalbar 1997
Vincitore: Giorgia – Come saprei
Festivalbar 1998
Vincitore: Nek – Laura non c’è (remix)
Festivalbar 1999
Vincitore: 883 – La dura legge del gol
Festivalbar 2000
Vincitore: Neri per Caso – Le ragazze
Festivalbar 2001
Vincitore: Artisti vari – Festivalbar 2001 compilation
Festivalbar 2002
Vincitore: Anna Tatangelo – Doppiamente fragile
Festivalbar 2003
Vincitore: Giorgia – Girasole
Festivalbar 2004
Vincitore: Nek – Sei solo tu
Festivalbar 2005
Vincitore: Marco Carta – La forza mia
Festivalbar 2006
Vincitore: Giorgia – Stonata
Festivalbar 2007
Vincitore: Le Vibrazioni – Dedicato a te
Battiti Live: l’erede moderno del Festivalbar?
Negli ultimi anni, molti hanno visto nella trasmissione Battiti Live una sorta di erede spirituale del Festivalbar. Trasmessa su Italia 1 come accadeva con il vecchio show estivo, Battiti Live porta in scena concerti all’aperto in piazze italiane, con un mix di artisti mainstream e talenti emergenti.
La formula richiama da vicino quella del Festivalbar: atmosfera estiva, palco itinerante, pubblico giovane e canzoni da tormentone. Anche se manca il romanticismo analogico degli anni ’80 – niente jukebox, niente compilation in cassetta – lo spirito di portare la musica in mezzo alla gente, gratuitamente, sopravvive.
Per chi ha vissuto il Festivalbar, però, Battiti Live è più una rievocazione che un’eredità: moderno, patinato, digitale. Ma per molti giovani di oggi, è quello che il Festivalbar è stato per noi: un appuntamento fisso dell’estate, un modo per sognare con le canzoni del momento.
Perché il Festivalbar ci manca ancora oggi
Il Festivalbar non era perfetto: c’era il playback, la promozione sfacciata delle etichette, le hit “usa e getta”. Ma era autentico nel suo ruolo: raccontare le estati italiane, fotografare un momento. Non era solo musica, era un’emozione collettiva, un modo per ritrovarsi ogni settimana davanti alla TV e sentirsi uniti da un ritornello.
E forse per questo, ancora oggi, quando sentiamo “Estate, sei calda come i baci che ho perduto…”, un brivido ci attraversa. E ci ricordiamo chi eravamo.
Se anche tu aspettavi il Festivalbar come le vacanze, c’è un libro che ti farà emozionare
Se anche tu avevi il walkman, ascoltavi le cassette Mixed by Erry e aspettavi di scoprire chi avrebbe vinto il Festivalbar, allora amerai “Quando il mondo era senza Wi-Fi”. Un viaggio nella memoria, dove ogni nota è un ricordo e ogni pagina è un’estate italiana da rivivere.