C’era un tempo in cui fare shopping da casa non significava cliccare su un sito web, ma sfogliare pagine di carta patinata, segnare i codici dei prodotti con una biro e compilare un modulo d’ordine da spedire per posta. Era l’epoca d’oro di Postalmarket, il più celebre catalogo italiano di vendite per corrispondenza, nato quando l’e-commerce era ancora un sogno futuristico. Un’icona degli anni ’70 e ’80, entrata nelle case e nei desideri di milioni di italiani.
Cos’è Postalmarket
Postalmarket era un catalogo di vendita per corrispondenza, in pratica l’antenato degli e-commerce moderni. A differenza dei negozi tradizionali, permetteva agli italiani di acquistare migliaia di prodotti comodamente da casa, semplicemente sfogliando un catalogo e spedendo un ordine.
Dagli elettrodomestici ai capi d’abbigliamento, dai giocattoli ai cosmetici, fino alla famosa sezione di intimo femminile, Postalmarket offriva tutto ciò che si poteva desiderare. Il formato ricordava le grandi riviste americane, e ogni volume era atteso come un evento. Quando arrivava, lo si sfogliava in famiglia: c’era chi cercava i regali di Natale, chi le mutande di cotone, chi le modelle in copertina.
Qual è la storia di Postalmarket?
Postalmarket nacque nel 1959 da un’idea dell’imprenditrice friulana Anna Bonomi Bolchini. Il progetto prendeva ispirazione dal modello americano di vendita per catalogo (come Sears e Montgomery Ward), ma fu adattato con grande intelligenza al contesto italiano. Il primo catalogo fu spedito in 30.000 copie, ma il successo fu talmente rapido che la distribuzione esplose.
Negli anni ’70 e soprattutto negli anni ’80, Postalmarket raggiunse la sua massima popolarità: con oltre 8 milioni di copie stampate per edizione, ogni casa italiana aveva almeno un catalogo in soggiorno o in cucina. Il sistema era semplice: si compilava un modulo, si allegava un assegno o un vaglia postale, e si riceveva la merce a casa in qualche settimana. Nessun click, ma lo stesso principio dell’e-commerce: comprare senza muoversi.
Che fine ha fatto Postalmarket?
Negli anni ’90, con l’avvento dei centri commerciali, dei grandi brand internazionali e poi di Internet, Postalmarket cominciò a perdere terreno. Le vendite calarono, la struttura non fu adeguata all’era digitale, e il catalogo finì lentamente nel dimenticatoio.
Dopo vari tentativi di rilancio, nel 2021 è arrivato un progetto per riportare il marchio in vita in forma digitale, con un sito e-commerce e una versione moderna del catalogo. Ma l’impatto emotivo e iconico degli anni d’oro è ancora insuperato.
Dove si può trovare oggi il catalogo Postalmarket?
Oggi il sito postalmarket.it non è attivo. Dopo il fallimento dichiarato nel 2015 e una breve parentesi di tentativi di rilancio digitale, l’esperienza di Postalmarket si è ufficialmente conclusa.
Chi desidera riscoprire il celebre catalogo può però trovare vecchie edizioni cartacee nei mercatini vintage, su eBay o in archivi di collezionisti. I numeri storici degli anni ’70, ’80 e ’90 sono diventati oggetti da collezione a tutti gli effetti, spesso venduti a prezzi elevati se conservati in buone condizioni.
Oggi Postalmarket sopravvive nella memoria, nei meme nostalgici, e tra le pagine ingiallite di chi conserva ancora una copia nel cassetto.
Postalmarket anni ’80: un simbolo di modernità domestica
Negli anni ’80, Postalmarket non era solo un modo per fare acquisti: era uno stile di vita. In un’Italia che cambiava, che scopriva la TV commerciale e il telefono senza fili, Postalmarket portava la moda, la tecnologia e la cultura del consumo dalla città ai paesi di provincia, senza distinzione.
Era un modo per sentirsi più vicini a un mondo internazionale. Molti prodotti venivano presentati come “novità americane” o “linee europee esclusive”, e tutto aveva un’aura di futuro. Il linguaggio usato nelle descrizioni era preciso, elegante, quasi seduttivo.
Postalmarket intimo: tra mito e provocazione
Una delle sezioni più ricordate del catalogo è senza dubbio quella dedicata all’intimo femminile. Le foto in bianco e nero o a colori di reggiseni, culotte e body in microfibra erano oggetto di culto adolescenziale, ma anche di vera utilità pratica per migliaia di clienti.
Quelle pagine hanno contribuito, nel tempo, a creare una sorta di immaginario condiviso: un mix tra sensualità patinata e quotidianità. Niente di volgare, ma molto evocativo. Ancora oggi, per molti, “Postalmarket intimo” è una ricerca nostalgica.
È stato il primo e-commerce italiano?
In senso stretto, no. Ma nei fatti, Postalmarket fu il primo sistema diffuso e strutturato di acquisto a distanza in Italia. Condividendo con l’e-commerce moderno diversi elementi:
- Ampio catalogo con foto e descrizioni dettagliate
- Ordine da casa
- Pagamento anticipato
- Consegna a domicilio
- Servizio clienti
L’unica differenza era il mezzo: carta e penna, invece di browser e smartphone. Ma l’esperienza, per molti versi, era molto simile. Per questo possiamo dire che Postalmarket è stato il vero precursore dell’e-commerce in Italia.
Postalmarket oggi: memoria di un’epoca
Dopo il fallimento definitivo del 2015, Postalmarket non è più tornato operativo in forma digitale, nonostante i tentativi di rilancio annunciati negli anni successivi. Il sito non è più attivo, e il progetto di trasformarlo in un moderno e-commerce non ha mai davvero preso piede.
Oggi il nome Postalmarket vive soprattutto nella memoria collettiva. È diventato un simbolo di un’epoca, citato in racconti nostalgici, oggetto di collezionismo e persino elemento di design retro. Un brand che non vende più prodotti, ma ricordi. E in fondo, forse è proprio questo il suo valore più duraturo.
Se anche tu sfogliavi il Postalmarket questo libro è per te
Se da piccolo prendevi il catalogo per cercare i regali di Natale, se hai compilato almeno una volta una cartolina d’ordine, se ti brillavano gli occhi davanti alle pagine dell’intimo o delle macchine fotografiche… allora “Quando il mondo era senza Wi-Fi” è il libro che ti riporterà lì. Dove bastava una pagina stampata per immaginare tutto.